Dopo una lunga e sana dormita, colazione frugale con Luca e Marcello, zainetto, buona volontà, energie, positività. Si inizia con il meeting alle 7:30 e giro di presentazione con Suor Maria che ci ricorda le richieste fatte a Needle: per me ovviamente come implementare il laboratorio, individuare le risorse e capire come creare una comunicazione efficace e costruttiva con i chimici, pensare a come attivare il reparto in modo che sia chiaro e corretto, controllare il magazzino… Diana nel laboratorio ci lavora da 3,5 anni: è la quarta figlia di una famiglia mista con madre proveniente dai monti Nuba e padre del Congo. Ha quasi sempre vissuto in Uganda dove sta tutt’ora la sua famiglia: il padre lavora per la croce rossa come autista e ha obbligato lei e la sorella a fare laboratorio e neurofisiologia, mentre la madre insegna. Suo fratello è vittima dell’alcool e lo mantengono loro, mentre gli altri fratelli hanno la loro famiglia da mantenere. Lei ha studiato come biotecnologista e sa fare il suo lavoro: lo capisco dalle prime battute. Ma come sempre nei primi gioni che visito un laboratorio in Sud Sudan osservo il flusso del lavoro, aiuto dove è facile muoversi, rispondo volentieri alle domande, ma non mi espongo mai in suggerimenti importanti e non suggerisco cambiamenti.. Prima devo acquisire la loro fiducia di essere qui per uno scambio reciproco di esperienze e conoscenze.
Pausa the e poi si tira avanti fino alle 16: mi fa vedere il laboratorio e le mostro che strumenti e reagenti ho portato con me. Hanno bisogno soprattutto di cose pratiche per dimostrare che siamo con loro e li vogliamo aiutare. Dopodichè scappa presto con la ragazza sudanese che la aiuta, perchè deve camminare a lungo per tornare dove affitta la casa con altri lavoratori e studenti: oltretutto ha piovuto davvero forte tra le 14 e le 15 per cui la strada è tutta fango.
Ci rincontriamo con Suor Maria per debrief della prima giornata: proviamo a proporre qualche innovazione più importante in modo da fare dei report (tramite computer, potenziando la rete wifi dell’ospedale che ad oggi è solo limitata all’amministrazione) e proponendo di fare nuovamente incontri settimanali di formazione (30 min al max), o formazione e sensibilizzazione alla donazione di sangue per le scuole. Suor Maria ci propone, con molta gentilezza, di muoversi piano… ovviamente è difficile perchè noi saremmo già con il piede sull’acceleratore.
