Giovedì 16 Ottobre

Colazione alla caffetteria dell’ospedale (zucchero con un po’ di the nello specifico) perchè siamo momentaneamente senza luce. 7:30 Sharp Marcello presenta a una ventina di infermieri e personale dell’ospedale una presentazione sull’antibiotico resistenza, con la sua puntualità, chiarezza e semplicità nei messaggi. Peccato che mancano i pochissimi clinical officer e assistants (che sono quelli che prescrivono i farmaci e lo fanno così e nello stesso modo da anni). Il loro interesse nel cambiare quello che hanno fatto finora giustamente è praticamente pari a zero: peccato perdere queste possibilità di aggiornamento.

Poi penso anche alle difficoltà che fior fior di colleghi hanno a seguire corsi di aggiornamento che possano poi indurre cambiamento nella routine del lavoro che si sono costruiti a proprio piacimento in anni e anni. E allora taccio. Anzi un po’ sbotto con Luca che già in un paio di occasioni ha sottolineato la superficialità dei medici rispetto a chi lavora in laboratorio, per non parlare del rispetto degli inferimieri. Ok, accettiamo pure la superiorità del medico in contesti come questi in cui puoi trovare infermieri che non sanno leggere o scrivere. Ma se non partiamo dalla base, in queste come in tutta la crescita di questi paesi, non costruiranno mai nulla..

Passo poi un’oretta del secondo pomeriggio nella casa delle suore indiane, a due isolati dal’ospedale, dove mi hanno detto avere un giardino ricco di fiori e un orticello: e così è! E me ne esco arricchita della loro conoscenza (hanno fatto 10 anni in Sud Sudan) e con un sacchetto di limoni ed uno di semi di fiori con cui cercherò di fare qualcosa per la nostra casetta in ospedale. E mi raccoglierò qualche semino da portare in Italia e provare a piantare in giardino da me ad Arenzano. Appena finito di cenare Luca viene reclutato da Suor Marianna per un intervento in sala operatoria e ancora non è tornato…

Buona notte!

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