Mercoledì 15 Ottobre

Eh si, le 4:45 sono diventate le ore naturali del mio risveglio. Molto meglio questa notte, invece degli spari sono stata allietata dalle urla lancinanti e lunghissime provenienti dalla maternità da una mamma per cui il parto non sarà stata una passeggiata.

Preghiera delle 7:30 nella chiesetta dell’ospedale, meno entusiasmante di quelle della settimana scorsa.. Sarà la stanchezza, o l’inglese molto incomprensibile delle suore indiane dell’outpatient department e della pharmacy.

E anche oggi, ben dopo le 18, si conclude con un’incomprensibile situazione legata alla necessità di trasfusione di un bimbo della pediatria con la proposta di comprare una sacca di sangue B+ dalla banca del sangue: comprare 150ml di sangue. Uno zio mi avrebbe dato non so che cifra (ma tanto non abbiamo sangue in più e non lo venderemo mai!!) piuttosto che darli alla nipote (figlia del fratello ricoverano in Sudan). Un uomo adulto, sano, in forze, che parlava inglese e che quindi aveva studiato in Sudan. Eppure non ha donato, cercherà di comprarlo da un altro ospedale, e domani tornerà in laboratorio per vedere come fare.

Mentre cerco Suor Marianna per relazionarle questa situazione, ci chiamano dalle piccole stanze dei prematuri. Stanza piccola e caldissima per bambini piccolissimi e ci chiamano perchè se ne sta andando “un ragnetto”, anzi se ne è già andato, e la mamma piange.
Anche questa è una cosa strana per le donne qui, ma d’altra parte oggi ho visto piangere un marito perchè la moglie aveva partorito e stava perdendo molto sague.

E piangeva mentre donava il suo sangue. 

Dopo cena stiamo facendo una cal con Anna e i partecipant dela prossima missione per rispondere alle loro domande.. Speriamo.. non so se sarò in grado di dare risposte. Di certo spero di passare il mio amore per questo posto e la forza per superare le difficoltà che attraversiamo ogni momento qui a Wau.

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