Ricordati di santificare le feste.
Oppure potremmo dire non dimenticare di dedicare tempo al tuo cuore e alla tua mente.E a pensarci bene, mi sembra che, in generale, ci sia una certa propensione a intravedere una scintilla divina o di energia universale nelle cose belle della vita. E, per questo, a fare festa.
E la nostra festa è proprio iniziata nelle prime ore del mattino in sala operatoria con la nascita di una bella bimbotta in salute. Cosa può farci vibrare di gioia il cuore più di essere testimoni all’arrivo di una nuova vita?
Abbiamo poi avuto modo di incontrare la comunità locale ed essere presenti al loro momento di festa per eccelenza: la messa in cattedrale. Che per i cristiani sud sudanesi non è solo un momento spirituale e religioso, ma un vero momento sociale e di svago. E, per chi arriva da una realtà così diversa come può essere la nostra, ha tutto il sapore di un’esperienza antropologica!
E ancora… siamo state invitate dalle suore comboniane a condividere con loro il pranzo della domenica e le nostre storie di vita.
È questo che forse si intende quando si parla di comunione?E per non togliere il sapore dolce a questo giorno di festa, quasi tutti i pazienti critici che abbiamo nelle varie corsie ospedaliere, oggi ci hanno dato qualche cenno di miglioramento o non sono peggiorati.
Ma non vogliamo dimenticare quello che scriveva così elegantemente Gianni Rodari: “Un arcobaleno senza tempesta, questa sì che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la Terra fare la pace prima della guerra.”
